Breve guida per amici e famigliari: come sostenere bambini ed adolescenti con disforia di genere ed i loro famigliari.

breve guida è rivolta a parenti, amici di famiglia ed amici di persone giovani che soffrono di disforia di genere

Scritto da Stella O’Malley psicoterapeuta e direttrice esecutiva di Genspect

Questa breve guida è rivolta a parenti, amici di famiglia ed amici di persone giovani che soffrono di disforia di genere. In un mondo che spinge sempre di più verso categorie e classificazioni, vogliamo allargare l’orizzonte per una più ampia comprensione delle persone che soffrono a causa della problematica identificazione del proprio genere.

APROCCI DIVERSI

Alcune persone credono nel concetto di teoria della identità di genere. Questa teoria suggerisce che ogni persona ha un genere dentro di sé, simile a un’anima: questo genere potrebbe essere maschile, femminile, non binario od altro ancora. La teoria dell’identità di genere sostiene anche che il corpo di alcune persone non corrisponde alla loro di identità di genere. Le persone che credono in questa teoria spesso credono anche che la transizione medica ( assumere ormoni e sottoporsi ad interventi  chirurgici ) è il modo migliore per alleviare il disagio legato a questa corrispondenza sbagliata.

Altre persone credono nell’ approccio evolutivo. Questo consiste nell’idea che il corpo in cui siamo nati è dotato di organi riproduttivi che producono ormoni (estrogeni e testosterone) , la cui azione si combina con altri aspetti della nostra psiche per modellare il nostro comportamento. Secondo questo approccio, i sentimenti incongruenti riguardo al genere possono essere spiegati col concetto di disforia di genere.

La disforia di genere è una condizione che si genera come risultato dello stress che delle persone possono provare quando si sentono a disagio con alcuni aspetti di loro stesse e percepiscono di non corrispondere al ruolo di genere che la società si aspetta da loro.

 Le persone che credono nel modello evolutivo sostengono che la transizione medico-chirurgica possa o non possa alleviare questo disagio: un approccio olistico sarebbe più appropriato soprattutto per persone molto giovani, che devono ancora diventare adulte a tutti gli effetti.

Questo può essere un momento estremamente impegnativo per le famiglie, soprattutto se alcuni membri della famiglia credono nella teoria dell’identità di genere mentre altri membri credono che l’approccio evolutivo sia più sensato.

In qualità di amici o parenti di una persona che sta esplorando la propria identificazione di genere, è molto utile che rimaniate una presenza di sostegno.

COMUNICAZIONE

Quando cerchi di sostenere il bambino, forse la cosa più importante che puoi fare è cercare di migliorare l’efficacia della comunicazione all’interno della dinamica familiare. Questo comprende un ascolto attivo, ovvero quell’ascolto in cui ci si impegni pienamente, con approccio disponibile e positivo, ad un ascolto attento nel momento in cui il loro bambino o l’adolescente parla.

Mantenere aperta ogni modalità di comunicazione: questa è spesso la chiave per consentire a chi ami di rivolgersi a te. Se tendono a confidarsi con te quando sei in macchina, oppure a tarda notte, o perfino tramite messaggistica online, assicurati di mostrati subito pronto e sensibile perché questa modalità comunicativa potrebbe ripetersi. C’è un tempo per ascoltare e un tempo per parlare: in questo contesto, la tempistica è di importanza estrema. A volte è più utile concentrarsi sull’ascolto; altre volte invece chi parla potrebbe aspettarsi un input (un riscontro , una domanda, una risposta , un consiglio )

Può essere importante non sovraccaricare la conversazione con consigli o informazioni mentre chi parla si sente vulnerabile. Anzi, spesso è più utile astenersi da giudizi e consigli: dopo tutto, non si conosce ciò che non si conosce. In ogni caso, è importante ricordare che è possibile mostrare sostegno a qualcuno anche senza essersi fatti un’opinione sul fatto di essere d’accordo o meno con ciò che dice.

Può essere utile parafrasare e chiedere conferma di ciò che la persona ti sta dicendo, per esempio con domande del tipo:
“Quindi, se capisco bene, mi stai dicendo che sei trans e sei sempre stato trans?”
Oppure:
“Correggimi se ho capito male, ma stai dicendo che vuoi avere una medicalizzazione completa il prima possibile? “
Potreste anche trovare utile raccogliere informazioni rimanendo curiosi e aperti. Potreste chiedere ai genitori: “Ho ragione nel dire che pensare che vostro figlio stia manifestando un disagio interiore identificandosi come trans?”. Può anche essere utile accertare se i genitori credono nella teoria dell’identità di genere o nell’approccio evolutivo al disagio di genere, come descritto in precedenza.

Se riesci a mantenere aperte tutte le possibili modalità di comunicazione, un giorno avrai l’opportunità di esprimere il tuo pensiero. All’inizio, tuttavia, è più utile informarsi a fondo, in modo da capire esattamente cosa sta succedendo. Per questo motivo raccomandiamo una curiosità gentile ed empatica nell’ascolto insieme all’impegno di leggere o guardare e possibilmente studiare una serie di contenuti prima di decidere di esprimere un’opinione.

STUDIARE L’ARGOMENTO

È importante che vi prendiate il tempo di imparare la terminologia e gli acronimi, in modo che non diventino ostacoli superficiali alla comunicazione in questo periodo così difficile. Adulti benintenzionati ma male informati possono inavvertitamente causare un’inutile sofferenza all’interno delle famiglie.

Se non siete pienamente informati sulle diverse teorie, dovreste prendere in considerazione l’idea di studiare bene l’argomento prima di esprimere opinioni forti ; per questo motivo consigliamo a familiari e amici di ascoltare prima di tutto con attenzione e senza esprimere giudizio e nel frattempo leggere, guardare o ascoltare contenuti che aiutino a vedere il quadro generale.

Anche se può essere molto difficile, l’azione più utile che potete intraprendere per una famiglia che amate è assicurarvi di partire da una posizione ben informata.

Il genere è una tematica molto controversa e il numero di giovani che mettono in discussione il proprio sesso è salito alle stelle, con un aumento del 2000%, osservato in molti Paesi , del numero di giovani che mettono in discussione il proprio genere. I dati del Regno Unito dimostrano chiaramente questa impennata:

Tassi di riferimento di ragazze e ragazzi alla clinica Tavistock
Tassi di riferimento di ragazze e ragazzi alla clinica Tavistock

Di contrasto fino a pochi anni fa circa 1 maschio su 10.000 e 1 femmina su 30.000 soffriva di disforia di genere. Trattandosi di un campo così nuovo, c’è una grave mancanza di ricerca di alta qualità. Purtroppo, molte delle ricerche disponibili si basano su prove di scarsa qualità e su sondaggi online. La carenza di prove solide e imparziali pone una seria sfida alla capacità di chiunque di raggiungere un punto di vista informato.

Per questo motivo vi consigliamo di imparare ad approfondire i contenuti per  capire se si tratta di dati affidabili e di alta qualità.

Riteniamo che Disforia di Genere a Insorgenza Rapida (  nella lingua inglese  ‘Rapid Onset Gender Dysphoria’ , con acronimo ROGD ) sarebbe una corretta denominazione per riferirsi al fatto che in tempi rapidissimi un gran numero di giovani abbiano messo in discussione il loro genere : un vero e proprio fenomeno sociale inedito. Questa locuzione, coniata nel 2018 dalla ricercatrice americana Lisa Littman, ricercatrice americana che si occupa di sanità pubblica, fornisce quello che riteniamo sia il miglior resoconto della nuova coorte di adolescenti che si interrogano sul genere: pur non essendo una diagnosi, questa descrizione tiene conto del forte ruolo giocato da influenza e condizionamento sociale su questi bambini , ragazzini ed adolescenti, così come i significativi livelli di comorbidità (condizioni e diagnosi concomitanti). Sebbene  ‘Disforia di Genere a Insorgenza Rapida’ sopra descritto non sia una definizione universalmente accettata del fenomeno, il rigoroso studio su cui poggia ha superato i requisiti sostanziali dello scrutinio accademico.

Molte persone partono dal presupposto che “il trans è il nuovo gay” senza impegnarsi più di tanto per capire cosa sta succedendo. Il trans non è il nuovo gay: ci sono molte differenze tra l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Per esempio, essere gay non richiede partecipazione da parte di amici e famiglie; non richiede un cambiamento di linguaggio per quanto riguarda i nomi e i pronomi; e non richiede un intervento medico a vita che comporta un pesante fardello per la salute dell’organismo. La transizione medica comporta infertilità, disturbi sessuali e complicazioni significative per la salute.

Queste gravi conseguenze suggeriscono che gli adulti interessati assicurino che qualsiasi decisione irreversibile sia presa con la dovuta attenzione e considerazione.

Gli adolescenti spesso credono di sapere più di quanto non sappiano. Non è utile che amici e parenti presumano che gli adolescenti abbiano accesso a una maggiore saggezza rispetto ai loro genitori. È utile, invece, leggere la documentazione disponibile, purtroppo limitata. Ecco alcuni esempi di argomenti su cui informarsi bene:

COMORBILITÀ

L’insorgenza di una identità transgender è collegato a una serie di altre condizioni e problematiche, ed è importante comprendere come queste connessioni possano influenzare il comportamento di persone ancora giovani. In particolare, dovreste essere consapevoli dei collegamenti con:

  • Alcune condizioni neurologiche come l’ ASD (acronimo inglese per Autism Spectrum Disorders : disturbi dello spettro autistico) , l’ ADHD (acronimo inglese per Attention Deficit Hyperactivity Disorder : disturbi da deficit di attenzione e iperattività) e l’ ADHD (acronimo inglese per Attention Deficit Hyperactivity Disorder : disturbi da deficit di attenzione e iperattività) (vedi qui)

  •  Problemi di salute mentale come psicosi e depressione ( vedi qui e qui)

  • Disturbi come la psicopatologia, i disturbi dell’umore e i disturbi d’ansia (vedi qui e qui).

Per una panoramica generale sul ruolo delle comorbilità, si consiglia di leggere questo articolo della dott.ssa Lisa Littman, che analizza molti degli argomenti sopra citati, oltre al ruolo dei disturbi alimentari, dei traumi, del bullismo e dell’autolesionismo.

SUICIDIO E SUICIDALITÀ

Ogni suicidio è una gravissima tragedia e la suicidalità ( ovvero l’ideazione suicidaria , il tentativo di suicidio e l’autolesionismo ) deve sempre essere trattata con cautela estrema ;  tuttavia il rischio di suicidio è spesso sopravvalutato nel contesto della disforia di genere. Come afferma il Servizio per lo Sviluppo dell’Identità di Genere della più grande clinica di genere del Regno Unito:
“il suicidio è estremamente raro”
Questa affermazione è condivisa da Dr. Laura Edwards-Leeper, presidente della sezione bambini e adolescenti di WPATH ( World Professional Association for Transgender Health ovvero l’ associazione professionale mondiale per la salute dei transgender) :

Dott.ssa Laura Edwards-Leeper, presidente dei bambini e degli adolescenti presso l'Associazione professionale mondiale per la salute dei transgender
Dott.ssa Laura Edwards-Leeper, presidente dei bambini e degli adolescenti presso l’Associazione professionale mondiale per la salute dei transgender

“Non mi risulta che vi siano studi che dimostrino che se non consentiamo a questi ragazzi di iniziare la terapia ormonale quando la chiedono allora commetteranno suicidio. È un’idea sbagliata: nessuno studio ha dimostrato la necessità di un intervento medico immediato per prevenire il suicidio”

 La migliore evidenza scientifica sul suicidio proviene da un rapporto dell’Autorità Governativa Svedese, che lo colloca allo 0,6% : una percentuale inferiore rispetto a quelle associate a molte altre condizioni di salute mentale .

Mortalità per suicidio entro 10 anni dalla diagnosi (rispetto ai tassi di mortalità standardizzati)
Mortalità per suicidio entro 10 anni dalla diagnosi (rispetto ai tassi di mortalità standardizzati)

Per saperne di più sulla suicidalità, si veda qui, qui e qui  e si veda  Stats For Gender.

IL MONDO ONLINE

Vi avvisiamo di essere ben consapevoli delle influenze online sui bambini e ragazzi di oggi. Molti giovani sono stati profondamente influenzati da gruppi o  comunità online che non li conoscono nella vita reale : anche se in superficie può sembrare che abbiano acquisito un’ampia formazione sulla teoria queer e sulla teoria dell’identità di genere, la realtà può essere molto più perniciosa.

Anche se un influencer di YouTube può sembrare una presenza innocua o addirittura positiva, tale influenza spesso può essere dannosa, incoraggiando i giovani a cercare soluzioni a breve termine per problemi complessi che meritano un’analisi ben più ponderata. L’indebita influenza dei coetanei, la pornografia e le relazioni sessuali inappropriate possono spesso passare inosservate quando il consumo di contenuti su Internet è davvero importante ed imponente, una caratteristica soprattutto della vita dei più giovani. Come consiglia il Bayswater Support Group: Internet non è amico della vostra famiglia

L’alienazione genitoriale è un problema serio:  bambini e ragazzi possono sviluppare rapidamente la percezione che i loro genitori siano ostili, opprimenti, bigotti o addirittura odiosi. Anche se questo può essere difficile da gestire, è indispensabile che amici e parenti riconoscano che l’identificazione transgender presenta molte più complessità di quanto non appaia a prima vista. Nel campo della salute mentale è accettato che, se possibile, il legame genitore-figlio debba essere sostenuto e protetto.

Questa è la prima generazione di bambini che cresce con lo smartphone in tasca. Quando osserviamo lo straordinario aumento dei numeri, come ad esempio i dati del GIDS del Regno Unito ( GIDSè l’acronimo perGender Identity Development Service ), possiamo facilmente vedere come le influenze online abbiano iniziato a prendere piede in modo molto importante.

 Vale la pena notare che gli standard di cura della WPATH ( World Professional Association for Transgender Health ovvero l’Associazione Professionale Mondiale per la Salute dei Transgender) sono stati pubblicati nel 2012, cioè proprio nello stesso anno in cui l’impatto della combinazione di Wi-Fi ad alta velocità, smart phone e social media ha iniziato ad accelerare in modo vertiginoso, naturalmente un po’ di tempo prima che si sviluppasse un’analisi più sofisticata di questi fenomeni.

Forse è il caso di informarsi sul fenomeno della “camera dell’eco” che gli algoritmi di ricerca ed affinità generano online. Film come “The Social Dilemma“ vi aiuteranno a capire come gli algoritmi influenzano i contenuti. Raccomandiamo di non sottovalutare l’impatto di YouTube e dei siti associati sulla psiche dei più giovani.

SOSTENERE I GIOVANI NON CONFORMI AL GENERE

Mentre bambini ed adolescenti possono cercare di circoscrivere il proprio mondo, il ruolo degli adulti è quello di aiutare a espanderlo. È fondamentale aiutare le persone care a ridurre il tempo trascorso online a rimuginare sulla propria identità di genere. Questo potrebbe significare investire per promuovere nuovi hobby, attività e vacanze interessanti capaci di portare momenti di gioia.

Molti giovani con divergenza di genere sono cerebrali: vivono nella loro mente e sono disconnessi dal loro corpo. Attività come l’equitazione, l’alpinismo e la vela portano l’attenzione su quante cose possono fare grazie al corpo, distraendoli dalla fissazione sull’ aspetto del corpo o su come si sentono. In questo modo si può fornire un sollievo psichico concreto alle persone angosciate dalla fissazione sulla tematica del genere.

Gli strati di complessità del disagio legato al genere possono sembrare insondabili e così molte persone, sentendosi sopraffatte, iniziano a evitare la famiglia. Ci raccomandiamo di non farlo. Analogamente quando i nostri amici  si trovano in una situazione di disagio psichico, possiamo sentire l’impulso irrefrenabile di intervenire e salvare la situazione fornendo una soluzione alla crisi. Tuttavia, la cosa più importante che una persona può fare è spesso quella di rimanere in disparte, offrire gentilezza, gesti d’amore e comprensione. È utile aiutare la persona in difficoltà ad ampliare i propri interessi.

Il processo può essere lungo e complicato : famiglia ed amici devono prepararsi a una lunga partita.
Potrebbe verificarsi una desistenza, una ricaduta, un cambio di direzione e può succedere che il disagio legato al genere possa poi ritornare con un’intensità ancora maggiore.

È molto facile per i genitori e per il giovane con divergenza di genere sentirsi completamente consumati dallo stress associato a questa sofferenza mentre fratelli, amici e familiari possono provare disaffezione o alienazione per via di questo prolungato processo.

I fratelli minori possono sentirsi disorientati; i fratelli maggiori possono provare risentimento. Tuttavia, tutti i membri della famiglia sono ugualmente importanti : le richieste ed i sentimenti del giovane con disagio di genere non sono più importanti di quelli degli altri e non devono assorbire tutte le energie.

È più utile che il giovane con divergenza di genere si renda conto che i suoi sentimenti ed i suoi bisogni non devono avere la precedenza su quelli degli altri. Questo approccio contestualizza la situazione per il giovane e lo aiuta a comprendere l’ampiezza della vita familiare .

Ci raccomandiamo che siate sempre sensibili alla differenza tra consentire e sostenere:  in linea di massima, consentire significa aiutare una persona a vivere in modo autodistruttivo  mentre sostenere significa aiutarla a vivere in modo sano.

TERAPIA

Abbiamo serie perplessità sulla terapia volta soltanto alla affermazione del genere, che a nostro avviso preclude altre opzioni per chi si sottopone a psicoterapia. Sebbene sia importante considerare la serietà dei sentimenti del giovane, la terapia affermativa può  sconfinare nella mera conferma dei sentimenti : il terapeuta dovrebbe cioè esplorare l’intero quadro della personalità del bambino o adolescente affrontandone la complessità.

I terapeuti orientati solo alla affermazione del genere percepito dal giovane ( terapeuti affermativi ) utilizzano un modello che impedisce loro di assumere una prospettiva di profondità circa i sentimenti del giovane : rischiano così di sorvolare su altri fattori che possono aver generato il turbamento sulla identificazione di genere. Crediamo fermamente che i terapeuti non debbano avere le mani legate in questo modo.

TRANSIZIONE SOCIALE

La transizione sociale è un potente intervento psicologico che non dovrebbe essere intrapreso senza supervisione clinica. Tipicamente comporta un cambio di nome e di pronomi, accompagnato dall’adozione di acconciature e abiti stereotipati associati allo stile del genere desiderato.

Le ragazze possono desiderare di indossare un binder, per appiattire i loro seni; i ragazzi possono volersi “rimboccare”, riducendo le dimensioni apparenti dei loro genitali. Tuttavia, ci sono effetti negativi sulla salute da considerare :

La giovane persona che vi è cara potrebbe condurre una campagna verso la transizione sociale e potrebbe voler ottenere un appuntamento presso una clinica specializzata nell’ affermazione della identità di genere. A volte si tratta di un mezzo per assicurarsi la transizione dal punto di vista medico; altre volte è un modo di consolidare nella propria mente il fatto di essere “veramente transgender”.

Sebbene questa possa sembrare la soluzione perfetta per quella giovane persona, non è necessariamente così. Ecco perché è così importante una prospettiva pienamente informata.

NOMI E PRONOMI

Raccomandiamo di separare le decisioni sui nomi e sui pronomi: non sono la stessa cosa e necessitano di un’analisi distinta.

I giovani hanno adottato soprannomi per generazioni. Da una parte questo può essere un valido compromesso in un momento critico della relazione e può anche essere utile ad aiutare l’adolescente che desidera una parziale emancipazione dal controllo genitoriale. D’altra parte però, può comportare il consolidamento di un’identità ancora in formazione.
Se per alcuni un soprannome può non essere un problema, per altri può sembrare un passo enorme: esortiamo gli adulti a rispettare i propri sentimenti a questo proposito.
Se sembra che sia necessario un soprannome, consigliamo di scegliere un soprannome di genere neutro, in modo da permettere al giovane di continuare ad esplorare la propria identità senza precludersi opzioni future.

Nella letteratura scientifica non ci sono ancora studi e statistiche sull’impatto del cambio di pronomi: è un concetto del tutto nuovo e ha conseguenze sconosciute sulla psiche dei giovani.
Noi raccomandiamo di non cambiare i pronomi, soprattutto se questo può creare una sensazione di inautenticità nella relazione con la persona giovane. Quando una persona è vulnerabile, dovremmo cercare di assicurarci di poter rimanere autentici e cercare di rimuovere qualsiasi ostacolo superficiale al nostro legame. Come per tutte le decisioni che possono avere conseguenze di vasta portata, vi consigliamo di rimanere “neutralmente positivi” mentre valutate i pro e i contro di ogni decisione. Raccomandiamo agli adulti di mantenere la loro autorità: è compito dell’adulto stabilire il ritmo e prendere le decisioni importanti.

TRANSIZIONE MEDICA

Molti genitori sono molto preoccupati di precludere al proprio figlio le possibilità di scelta per il futuro : per questo motivo preferiscono prendersi il tempo necessario per valutare i vantaggi e gli svantaggi della medicalizzazione verso l’ identificazione di genere indicata dal loro figlio. Come dice l’analista junghiana Lisa Marchiano : “ogni genitore è l’esperto mondiale del proprio figlio”
In qualità di amici o parenti, questo è il momento di rispettare l’autorità di genitori amorevoli e impegnati : valutate sempre l’impatto di ogni decisione che prenderete in questo contesto.

Gli amici e i familiari potrebbero ritenere che la transizione medica sia l’obiettivo più importante, in quanto sembrerebbe poter alleviare l’angoscia del giovane. Tuttavia, il più grande studio a lungo termine sulle tematiche transgender dimostrano che i giovani continuano a essere vulnerabili ai problemi di salute mentale anche dopo la transizione. Infatti, le persone che hanno subito una transizione medica hanno una probabilità 19 volte maggiore di morire per suicidio rispetto alla popolazione generale. Non è utile per le famiglie e gli amici presumere che la soluzione sia semplice o ovvia: la disforia di genere è una condizione complessa che richiede un’attenzione intensa e una profonda comprensione.

Il numero di persone che effettuano la detransizione è in aumento. Tuttavia, non esiste ancora una ricerca che fornisca una stima del tasso e dei tempi di abbandono dell’identità trans tra gli adolescenti e tra i giovani adulti. Uno studio recente dimostra che le cause del disagio di genere possono diventare chiare solo dopo un adeguato lasso di tempo: fattori come traumi e  lutti non metabolizzato possono avere conseguenze gravi sulle giovani menti.

CONFINI

Prendetevi il tempo necessario per definire i vostri confini: si tratta di un campo molto complesso e in rapida evoluzione, con molte variabili. Chiediamo agli adulti di non cercare di adeguarsi al passo frettoloso degli adolescenti. In tempi di incertezza, è più utile che gli adulti procedano con cautela piuttosto che rispondere alle richieste di risposte o decisioni veloci da parte dei giovani. La mente dell’adolescente è una mente ancora in fase di formazione con scarsa capacità di giudizio, scarso controllo degli impulsi, elevata emotività e un sistema di ricompensa eccitabile, assai sensibile al giudizio sociale. L’adolescenza non è un buon momento per prendere decisioni sagge o affidabili.

Non c’è una taglia unica che vada bene per tutti: ogni persona deve capire quali sono i propri confini all’interno del proprio contesto. C’è chi si sente più a suo agio nello stabilire e magari comunicare una “ bottom line”, ovvero  una sintesi delle considerazioni più importanti circa la situazione; c’è chi invece preferisce  rimanere più circospetto nel proprio approccio; e c’è chi ritiene che la massima priorità sia quella di mantenere una visione flessibile.

SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA

Amici e parenti potrebbero dover adottare un approccio solido, ben ponderato, compassionevole e flessibile. Inquadrare il linguaggio è importante per aiutare il giovane a comprendere se stesso e il mondo. La teoria queer cerca di sovvertire le dinamiche di potere cambiando – “queering” – il nostro linguaggio ordinario . Il giovane potrebbe fissarsi sul linguaggio; è utile che gli adulti non si lascino fissare allo stesso modo. Questo è molto difficile e potrebbe essere necessario consultare la famiglia a questo proposito.

Può essere utile leggere come sia perfettamente naturale per un giovane esplorare la propria identità ; infatti, la formazione dell’identità è un normale compito di sviluppo dell’adolescenza. Per questo motivo riteniamo che non sia opportuno fissare un ben preciso punto di approdo, precludendo così altre opzioni quando in futuro potrebbero verificarsi ulteriori trasformazioni.

Si tratta di una sfida solitaria, difficile, sconcertante e disorientante per la famiglia. Se siete amici o parenti, potete aiutarli organizzando giornate fuori casa, pranzi o gite al cinema. Gli eventi ordinari e divertenti valgono oro in questo periodo difficile.

Si commetteranno errori, anzi se ne commetteranno molti. Perché siamo umani. Il perdono e la compassione sono profondamente importanti quando sorge un conflitto in famiglia. La famiglia deve affrontare situazioni difficili e talvolta ingiuste .Tenete sempre presente che alcune famiglie sono state colpite molto più duramente di altre a causa delle persone e dei professionisti coinvolti. Ciò che davvero aiuta sono l’amore, l’empatia e la comprensione .

RELAZIONARSI CON I GIOVANI

Amici e  parenti devono essere sensibili al fatto che la persona giovane potrebbe essere alle prese con un trauma del passato o semplicemente con la ricerca della propria identità. Potrebbe aver represso la propria sessualità e convivere con un’intensa omofobia interiorizzata; potrebbero essere in atto molti conflitti diversi. Vi invitiamo ad “affrettarvi lentamente”, dando al giovane lo spazio e il tempo per elaborare qualsiasi conflitto interiore.

Molti giovani potrebbero non essere consapevoli del fatto che la professione medica ha commesso degli errori in passato. Dai “trattamenti” con l’elettroshock per “curare” l’omosessualità, allo scandalo della lobotomizzazione dei pazienti, fino al più recente ( e screditato ) fenomeno del “disturbo di personalità multipla”, il sistema sanitario non può vantare un curriculum senza macchia. Può giovare al vostro rapporto col giovane guidarlo verso la consapevolezza che la scienza è un processo, non un punto di arrivo e che anche gli scienziati possono sbagliare.

Se il giovane sta vivendo un disagio legato al genere, è probabile che stia vivendo anche altre sfide significative. Il disagio legato al genere si manifesta in un contesto: non è una condizione incapsulata che si presenta da sola, e l’impatto di complesse condizioni familiari, sociali, psicologiche e/o psichiatriche preesistenti deve essere indagato in profondità e inserito nella comprensione del disagio del giovane. Per esempio i disturbi dello spettro autistico possono pesare molto su alcuni giovani, i quali quindi potrebbero aver bisogno di più tempo e spazio per elaborare i loro problemi di identità. Ricordiamo, in estrema sintesi , che i disturbi dello spettro autistico, a cui spesso ci si riferisce usando  l’acronimo inglese ASD (  Autism Spectrum Disorder ), raccolgono un insieme di quadri patologici causati da problemi di neurosviluppo e caratterizzati da una generale difficoltà nello stabilire relazioni intersoggettive.

Come dice la terapeuta Sasha Ayad :
“nessuno è semplicemente un’identità di genere che cammina”
Ogni persona presenta una moltitudine di aspetti e qualità.

E come scrive la poetessa Maya Angelou :
“ Fate del vostro meglio finché non ne saprete di più.
Tanto maggiore sarà la vostra conoscenza quanto migliore sarà l’efficacia delle vostre azioni”

AUTENTICITÀ

Quando un adulto desidera entrare in contatto con una persona giovane  l’autenticità è fondamentale. Molti adulti pensano che il  ruolo più importante sia quello di infondere fiducia nel giovane, ma in realtà l’autenticità è più importante. Dire a un giovane che tutto ciò che dice è fantastico può creare un falso senso di fiducia nel giovane ; è molto meglio rimanere autentici e parlare in modo veritiero.

Gli adolescenti sanno riconoscere la falsità da una moltitudine di dettagli. Anziché proporre subito un sostegno superficiale è molto più utile che un adulto dica: “Non sono sicuro di cosa dire riguardo a questo. Questo argomento mi è nuovo, quindi per ora non dirò nulla. Mi documenterò, rifletterò e tornerò da te”.

Molti adolescenti usano un copione preparato quando si dichiarano trans; questo può dare l’impressione che essi abbiano una comprensione superficiale della propria personalità o che stiano solo ripetendo un copione preconfezionato da altri. Tuttavia tenete presente che il momento della rivelazione ( in inglese “coming out ” ) è molto importante per l’adolescente. Una falsa condiscendenza non è la risposta adeguata a un grido d’angoscia che proviene dalle profondità dell’animo del giovane.

Raccomandiamo agli adulti di parlare con il cuore e di dare risposte genuine ma sempre molto caute rispettose chiedendo tempo per comprendere meglio. Per esempio: “Capisco che per te questo momento è una cosa molto seria, ma io mi sento un pò impreparato rispetto a tutte queste cose nuove che mi stai dicendo, così al momento non mi sento all’altezza di risponderti; per ora vorrei solo comprendere bene ciò che mi dici piuttosto darti risposte”.

RITROVARE L’EQUILIBRIO

Infine : aiutate la famiglia a ritrovare equilibrio. La problematica della identificazione col genere è passata dal campo medico-psicologico a quello politico-ideologico e può sembrare che ogni giorno ci sia una nuova battaglia, sia nei media che in casa. È importante che possiate aiutare la famiglia a prendersi una pausa dal gender : portate un po’ di sollievo parlando di altre cose o proponendo di fare insieme nuove cose.

Molti genitori hanno perso i contatti con amici e parenti perché la mancanza di comprensione è stata molto difficile da affrontare o da gestire. Ma la solitudine può essere a volte opprimente: ecco perché incoraggiamo amici e famiglie di raggiungere sia i genitori che i bambini o adolescenti della famiglia per aiutarli a sollevare le loro menti dall’angoscia, anche solo per qualche minuto. Vi consigliamo di scegliere ulteriori contenuti dalla nostra sezione di risorse online per aiutarvi ad acquisire una prospettiva più ampia su questo tema.

Come amico o parente di famiglia, già la lettura di questo articolo rivela l’ empatia e la gentilezza del vostro animo. Siamo lieti di ricevere ulteriori domande e ci auguriamo che continuiate a informarvi in modo da poter fornire un supporto utile e appropriato.

Scritto da Stella O’Malley psicoterapeuta e direttrice esecutiva di Genspect