Chirurgia di affermazione del genere: un inganno medico sistematico
Da un articolo pubblicato su Clinical Advisory Network on Sex and Gender il 4 luglio 2025, riportiamo il testo tradotto in italiano della testimonianza recentemente portata dal Dottor Joseph Chrysostom a un gruppo di parlamentari del Regno Unito.
Il Dott. Chrysostom è Medico di Chirurgia Generale e membro del Royal College of Surgeons di Edimburgo, specialista in Pronto Soccorso in pensione. Attualmente lavora presso un’azienda sanitaria universitaria nel Galles meridionale.
La recente testimonianza del Dottor Chrysostom aveva come oggetto gli interventi chirurgici di affermazione del genere (mastectomia, vaginoplastica e falloplastica). Le critiche riguardano principalmente il fatto che questi interventi siano ingannevoli e comportino rischi significativi per la salute, per tanto mette in dubbio che i pazienti possano dare un vero consenso informato. Il Dottor Chrysostom, autore di diverse lettere aperte ai professionisti sanitari, chiede che tali interventi siano sospesi in attesa di un’indagine indipendente.
Miei Lord, Baronesse, Membri del Parlamento e Onorevoli Ospiti,
vi ringrazio per l’opportunità di conferire con voi oggi.
Mi rivolgo a voi in qualità di medico che ha assistito con crescente preoccupazione all’aumento delle cosiddette “cure di affermazione del genere” nel Regno Unito.
Le cure di affermazione del genere sono un inganno medico sistematico.
Abbiamo davanti due menzogne:
- che il sesso può essere cambiato o riassegnato;
- che gli interventi di vaginoplastica e falloplastica creano rispettivamente una vagina e un fallo.
Ma il sesso non può in nessun caso essere cambiato o riassegnato. E questi interventi non creano una vagina o un pene.
Queste mutilazioni irreversibili di corpi giovani e sani vengono praticate negli ospedali del Servizio Sanitario Nazionale, in cliniche sovvenzionate dal Servizio Sanitario Nazionale e in cliniche private, e sono praticate anche in questo momento, non lontano da questo parlamento.
Cominciamo dal principio: nelle nostre scuole viene insegnato ai bambini che il sesso è “assegnato alla nascita”, che il genere è fluido e che una persona può “nascere nel corpo sbagliato”. Queste non sono affermazioni scientifiche. Sono affermazioni ideologiche, non supportate dalla biologia o da evidenze alcune.
La verità è che il sesso è stabilito nel momento in cui avviene la fecondazione, durante il concepimento, ed è biologicamente molto evidente entro la 7a settimana di vita intrauterina. Il sesso viene registrato alla nascita, non assegnato.
La catena dell’inganno inizia nelle aule scolastiche, dove i bambini vengono incoraggiati a esplorare l’identità di genere, e prosegue attraverso la transizione sociale, l’invio alle cliniche di genere e la prescrizione di ormoni del sesso opposto, per finire infine sui tavoli operatori dei chirurghi.
Prendiamo ad esempio la vaginoplastica, l’intervento chirurgico genitale più comune eseguito sui maschi che si identificano come femmine. Viene pubblicizzata come “creazione di una vagina”. E’ un’affermazione è falsa. Ciò che viene creato è una profonda ferita chirurgica rivestita di pelle. Il corpo naturalmente la riconosce come ferita e cerca di guarirla in tutti i modi. Per evitare che questa ferita si chiuda, il paziente deve sottoporsi a dolorose dilatazioni per il resto della sua vita.
Questo intervento chirurgico può portare a molteplici complicazioni, tra cui sepsi, fistole e persino la morte.
Lasciate che vi descriva, in termini professionali e chirurgici, cosa comportano queste procedure.
Ciò che sto per descrivere è piuttosto esplicito e non è adatto a un pubblico sensibile. Ma se vi mette a disagio sentir descrivere queste procedure, pensate a come possono sentirsi i giovani adulti e gli adolescenti nostri connazionali che vengono ingannati e sottoposti a questi interventi mutilanti con la promessa del cambio di sesso.
- Più del 90% del pene viene amputato alla radice. Una piccola parte della punta del pene viene poi modellata in un cosiddetto neoclitoride.
- Successivamente, entrambi i testicoli vengono asportati. Vi ricordo che questi testicoli e il pene sono normali e non presentano alcuna patologia.
- Viene praticata una profonda cavità artificiale tra la vescica urinaria e il retto. Questo non è uno spazio naturale per il corpo maschile, è una lesione. La pelle in eccesso del pene e dello scroto viene utilizzata per rivestire questa cavità innaturale. Questo è ciò che chiamano “neovagina”.
Ma è ben lungi dall’essere una vagina. A differenza di una vagina naturale, non può avere il ciclo mestruale, non può partorire. Non si lubrifica né si pulisce da sola ed è quindi soggetta a infezioni e necrosi. Non c’è cervice, né utero, né ovaie. Questa cavità non possiede il rivestimento che fornisce il glicogeno necessario a mantenere il pH acido richiesto per prevenire le infezioni, come in una vagina naturale. Pertanto, dal punto di vista anatomico, fisiologico, biochimico e microbiologico, non si tratta di una vagina. Per questo, chiamare questo intervento “vaginoplastica” è un inganno.
Voglio dare risalto alla complicanza associata a questo intervento chiamata fistola retto-neovaginale, che comporta lo sviluppo un passaggio anomalo tra il retto e la cavità appena creata, causando una fuoriuscita continua e incontrollata di feci nella cavità appena creata. Questa condizione può causare setticemia nel periodo immediatamente successivo all’intervento. Per risolvere questo problema, il paziente deve sottoporsi a un altro intervento chirurgico complesso che comporta la creazione di una colostomia (una apertura sull’addome che collega il colon alla superficie della pelle, ndr) e la dissezione del perineo infiammato per interrompere questo nuovo passaggio anomalo tra il retto e la cavità. Poiché questa operazione di salvataggio è molto rischiosa, alcuni chirurghi possono optare per una colostomia permanente per salvare la vita al paziente.
Recentemente ho sentito parlare di cliniche private che offrono orchiectomie bilaterali come procedure a parte. L’orchiectomia bilaterale comporta la rimozione di entrambi i testicoli. L’orchiectomia bilaterale porta a una grave carenza di testosterone nel corpo maschile, rendendo l’individuo soggetto ad aterosclerosi e sindrome metabolica. Ciò è dovuto a profonde alterazioni nel metabolismo del colesterolo. Possiamo aspettarci un’ondata di infarti e ictus in questi sfortunati individui castrati nel prossimo decennio.
Consideriamo ora la falloplastica, proposta alle donne che si identificano come uomini.
Questa procedura prevede il prelievo di un ampio lembo di pelle e grasso, spesso dall’avambraccio, che viene arrotolata a formare un tubo. Questo tubo viene quindi cucito sul pube e descritto come un pene.
A differenza di un pene biologico, questo non ha tessuto erettile, non ha il glande, non ha capacità di eiaculazione o riproduttive. È impossibile per i chirurghi creare la prostata o delle vescicole seminali che fanno parte dell’anatomia riproduttiva maschile.
Il risultato finale è un ammasso di pelle e grasso, non un pene funzionante. Al paziente viene detto che ora è maschio. Ancora una volta, un inganno.
La terza procedura è la mastectomia bilaterale. Migliaia di giovani donne sane stanno ora subendo doppie mastectomie senza avere alcuna malattia. Il loro seno viene asportato, buttato via, spesso senza nemmeno un esame istologico.
Questa procedura comporta la perdita permanente della capacità di allattare al seno, una funzione biologica essenziale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda vivamente l’allattamento al seno per tutti i neonati, per via dei suoi benefici fondamentali per la salute. Inoltre, l’intervento chirurgico lascia cicatrici prominenti e spesso deturpanti sul petto. Queste procedure certamente non fanno di quel petto un torace maschile.
La domanda che tutti dobbiamo porci è questa:
Come siamo arrivati a questo punto? Come ha fatto il Regno Unito ad arrivare a praticare amputazioni mediche non necessarie di organi sani su giovani in buona salute, basandosi solo sull’identità autodichiarata?
Per ottenere delle risposte, ho scritto a organismi professionali come il Royal College of Surgeons, il Royal College of Anaesthetists, il Royal College of Physicians, il Royal College of General Practitioners e il General Medical Council. Nessuno di questi organismi professionali approva queste operazioni e neppure nega che si tratti di inganni. Ho scritto al difensore civico parlamentare e sanitario, come consigliato dal General Medical Council più di un mese fa, ma non ho ancora ricevuto una risposta formale alle mie preoccupazioni.
Ho sollevato le mie preoccupazioni con l’ufficio del primo ministro, che ha deferito la questione al Dipartimento della salute e dell’assistenza sociale (DHSC). Il DHSC, a sua volta, mi ha indirizzato al NHS England. Tuttavia, quando ho contattato il NHS England, come consigliato, mi hanno rinviato al DHSC. La risposta circolare da parte dei due organismi responsabili della supervisione di queste procedure non ha certo risolto le mie preoccupazioni. SI noti che nessuna delle due organizzazioni ha negato che queste operazioni siano ingannevoli.
Non mi è ancora chiaro chi sia responsabile del fatto che questi interventi chirurgici, non basati su prove scientifiche, non etici e ingannevoli, vengano praticati in questo Paese sia all’interno che all’esterno del servizio sanitario nazionale.
I chirurghi affermano di sostenere la scelta dei pazienti. Ma i pazienti vengono indotti a credere di potersi trasformare da maschi in femmine, o da femmine in maschi, per mezzo di bisturi e ormoni. Cosa che è biologicamente impossibile, poiché è impossibile modificare il corredo genetico di oltre 30 trilioni di cellule umane.
E i molti giovani, uomini e donne fisicamente sani, che si sottopongono a questi interventi chirurgici diventano pazienti medici a vita a causa di numerose complicazioni. In tanti si pentono di essersi sottoposti a questi interventi, ma purtroppo si tratta di danni irreversibili.
Durante ogni giornata lavorativa, in Gran Bretagna nuovi giovani si sottopongono a interventi chirurgici irreversibili ai genitali. Seni, peni, testicoli: viene tutto rimosso ed eliminato in nome dell’“affermazione”.
È ora di chiamare le cose con il loro nome: è uno scandalo medico.
E il Parlamento deve agire. Adesso. Se il governo paga interventi irreversibili eseguiti sulla base di affermazioni false – che una lesione è una vagina o che un ammasso di pelle è un pene – non si può parlare di assistenza sanitaria. Si tratta di frode finanziata con fondi pubblici, e si pone la questione se lo Stato sia complice di frode medica.
Lord, Baronesse e Membri del Parlamento, siete stati nominati o eletti per salvaguardare l’interesse pubblico. Questa è un’emergenza nazionale. Dovete agire per sospendere immediatamente questi interventi chirurgici in attesa di un’indagine indipendente, indagare se vi sia stato un vero consenso informato. Ritengo che si tratti di consensi ottenuti con informazioni errate.
Legiferare contro queste operazioni ingannevoli è l’unico modo per fermare questo scandalo medico.
Grazie.