La Nuova Sardegna: nell’isola triplicati in dieci anni i giovani transgender
30 aprile 2025 – La Nuova Sardegna pubblica l’articolo di Ilenia Mura “Disforia di genere, nell’isola triplicati in dieci anni i giovani transgender” insieme a un approfondimento, sulla versione cartacea del giornale, dal titolo «L’allarme di GenerAzioneD “Troppi protocolli controversi”»
Al centro dell’inchiesta di Ilenia Mura ci sono i numeri del territorio sardo: nel titolo si accenna a una richiesta triplicata, ma già alle prime righe ci si rende conto che in soli dieci anni si è passati da 5 casi in 12 mesi, a 7 casi in appena due mesi, che, se il trend fosse confermato, da qui a fine anni porterebbe a 42 casi nel 2025, con un aumento del 740% dei casi dal 2014.
“Dieci anni fa nelle aule del tribunale di Cagliari i procedimenti per la cosiddetta “rettificazione di attribuzione di sesso” – passati nelle mani dei giudici – sono stati appena 5 in dodici mesi. A febbraio 2025? I fascicoli che riguardano il cambio d’identità, sono già 7. Sette in un mese e 28 giorni…”
L’articolo si sofferma sulle storie delle famiglie sarde alle prese con la crisi identitaria della figlia o del figlio adolescente. Davanti a una richiesta così improvvisa e inaspettata, e davanti alle soluzioni semplicistiche e affrettate dell’approccio affermativo – spesso proposte come unica alternativa dagli operatori del sistema sanitario -, i genitori vanno in tilt e si cercano tra loro per capire come aiutare i figli, e trovano GenerAzioneD.
“Dal nord al sud della Sardegna, le storie dei genitori in crisi sono accomunate dal patema d’animo di chi racconta, in forma anonima, un travaglio che in molti casi ha portato dritti dallo psicoterapeuta: «Noi non sapevamo manco che cosa fosse la disforia di genere», confessa una madre del Cagliaritano: «Sono caduta in depressione e mi sono rivolta al Centro di salute mentale». La figlia avrebbe parlato di questa sua condizione «dopo aver trascorso, in solitudine, chiusa nella sua stanza, ore e ore al computer, accedendo a profili in cui si narra quanto sia facile e normale cambiare sesso. Abbiamo cominciato a documentarci, dopo aver aperto a nostra volta un profilo social. Volevamo capire, volevamo aiutarla. Eravamo disperati». Fino a quando «siamo entrati in contatto con l’associazione GenerAzioneD e ci siamo resi conto che le nostre storie erano simili a quelle di tante altre famiglie».”
Le testimonianze delle famiglie spiegano la situazione drammatica che porta i genitori a cercare alternative di cautela e prudenza, e chiedere a gran voce che l’approccio alla disforia di genere preveda “una valutazione approfondita e un vero e proprio percorso psicoterapeutico prima di qualsiasi intervento medico, per garantire ai giovani il tempo e la serenità necessari ad esplorare adeguatamente la propria identità”.
«Dopo le sedute di accompagnamento psicologico alla transizione, i nostri figli ottengono il certificato di disforia di genere e, a seconda dell’età, accedono alla terapia coi bloccanti della pubertà o a quella ormonale cross-sex (a vita). Sul web abbiamo scoperto che quello degli ormoni è un business in crescita che ora vale 15 miliardi di dollari».