Libero: “Così i cambi di genere diventano un business”
25 giugno 2025 – Il quotidiano Libero pubblica un articolo della giornalista Annalisa Terranova che fa luce sul tema delle transizioni di genere giovanili proposte come soluzione rapida (ma non indolore) ai malesseri adolescenziali.
L’articolo cita l’esperienza della presidente di GenerAzioneD con sua figlia:
«All’improvviso si è dichiarata trans. Premetto che faceva gesti di autolesionismo, aveva avuto una fase di anoressia. Era insomma una ragazza già pesantemente medicalizzata. Lo psicoterapeuta dopo poche sedute ha fatto la diagnosi di disforia di genere. Abbiamo provato con un altro specialista, che è andato a fondo dei problemi della ragazza. Ha capito che c’erano dei traumi da far emergere. E alla fine mia figlia è tornata sui suoi passi. Ma la mia esperienza è comune a quella di molti altri padri e madri. Oggi io sono presidente di un’associazione che vuole dare risposte alle famiglie disorientate e che vuole capire come mai c’è una crescita così veloce di casi di disforia di genere».
L’associazione si chiama GenerAzioneD (sul loro sito documenti, testimonianze e consigli) e riunisce le famiglie di circa 130 adolescenti che chiedono un approccio terapeutico più prudente e meno invasivo. Si sono messi a studiare i protocolli sanitari di altre nazioni e hanno appreso nozioni scientifiche prima sconosciute. Conclusione: l’approccio psicoterapeutico è preferibile ai farmaci bloccanti per affrontare la disforia di genere. Ma l’Italia – dove i numeri sui casi trattati sono incerti e confusi – si è uniformata al modello olandese.
Come spiega un altro genitore intervistato «parliamo di interventi mutilanti, di cure ormonali a vita e nessuno spiega quali sono le controindicazioni perché il mercato delle cure ormonali è in espansione. Fanno affari sui corpi degli adolescenti».
Quello (il mercato, ndr) degli Irg (interventi di riassegnazione di genere) ha raggiunto i 2,73 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che aumenterà entro il 2034 a 5,51 mld di dollari. I numeri mostrano che la chirurgia di mascolinizzazione del torace, in particolare la mastectomia, rappresenta oltre la metà degli interventi chirurgici eseguiti annualmente in Nord America e nell’Europa occidentale. Numeri che spiegano come spesso, dietro la retorica sui diritti, si nasconda un affarismo senza scrupoli.
Leggi l’articolo qui:
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/43136979/cosi-i-cambi-di-genere-diventano-un-business/
E la scuola, accusa una mamma «non aiuta, anzi asseconda i cambi di nome di questi ragazzi, accettando la richiesta di carriera alias anche alle superiori, spesso senza avvertire le famiglie». In pratica si convince l’adolescente che può fare da sé, che la famiglia sarebbe di ostacolo: così ricevono assistenza online e magari assumono già ormoni senza dirlo ai genitori prima di fare la dichiarazione di transessualità. Tutti citano inoltre il caso dell’ospedale Careggi di Firenze dove un team di specialisti ha stabilito che è possibile somministrare ai minori i bloccanti della pubertà, in contrasto col parere degli esperti di psicoterapia dell’età evolutiva. C’è molta ideologia dietro il fenomeno, dunque, oltre all’avidità che attira i medici e le case farmaceutiche verso un mercato in piena espansione. Quello degli Irg (interventi di riassegnazione di genere) ha raggiunto i 2,73 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che aumenterà entro il 2034 a 5,51 mld di dollari. I numeri mostrano che la chirurgia di mascolinizzazione del torace, in particolare la mastectomia, rappresenta oltre la metà degli interventi chirurgici eseguiti annualmente in Nord America e nell’Europa occidentale. Numeri che spiegano come spesso, dietro la retorica sui diritti, si nasconda un affarismo senza scrupoli.