Nuovo video: interventi medici per la disforia di genere, il consenso in Italia è informato?

GenerAzioneD ha pubblicato da poco il suo primo video informativo sul nuovo canale YouTube @GenerAzioneD.

Siamo partiti dal principio, nel senso di principio della vita, per raccontare ciò che può accadere, nella nostra società e in Italia, a un bambino o un ragazzino che manifesta un comportamento o delle preferenze “non conformi” al genere, o una confusione sulla propria identità: parliamo della medicalizzazione, tramite bloccanti della pubertà, della disforia di genere.

Questo percorso di cura deve ricevere il consenso dei genitori, ma sappiamo per esperienza che ai genitori non vengono proposte strade alternative alla medicalizzazione e non vengono date tutte le informazioni più aggiornate che ne evidenziano i gravi rischi per la salute e lo sviluppo del ragazzino.

Da parte di medici e psicologi esperti in disforia di genere, non tenere conto della letteratura più recente e dell’esperienza di Paesi che per primi hanno affrontato l’aumento dei casi di disforia di genere tra i giovanissimi sarebbe una gravissima deroga alla tutela della salute dei piccoli pazienti e un tradimento della fiducia dei genitori che, in preda alla paura e allo smarrimento davanti a una problematica ignota e complessa, si affidano ai professionisti del sistema sanitario per ottenere la migliore cura per il proprio figlio.

Guarda il nuovo video di GenerAzioneD


Testo del video

Trattamenti medici per la disforia di genere: in Italia il consenso è veramente informato?

Le informazioni date ai genitori italiani sui bloccanti della pubertà sono le stesse fornite ai genitori degli altri paesi europei?

I genitori italiani hanno veramente tutti gli strumenti per poter decidere il meglio per il futuro dei loro figli?

È questo un consenso veramente informato?

Esaminiamo il consenso ai bloccanti della pubertà nei vari paesi.

Cosa dicono in Inghilterra?

2022 – NHSE National Health Service in England (The Cass Review – rapporto intermedio)

“La domanda più difficile è se i bloccanti della pubertà… Piuttosto non “blocchino” i bambini e i giovani, incanalandoli in un percorso terapeutico che culmina nell’assunzione di ormoni femminilizzanti/mascolinizzanti, impedendo il normale processo di sviluppo…”.

 “…quasi tutti i bambini e i giovani sottoposti a bloccanti della pubertà passano al trattamento con ormoni sessuali (96,5% e 98% rispettivamente)”.

2024 – NHSE National Health Service in England (The Cass Review – rapporto finale)

“Non ci sono prove che i bloccanti della pubertà facciano guadagnare tempo per pensare e c’è chi teme che possano cambiare la traiettoria dello sviluppo psicosessuale e dell’identità di genere”.

L’università di York ha concluso che esistono prove insufficienti e/o incoerenti sugli effetti della soppressione della pubertà sulla salute psicologica o psicosociale”.

“Bloccare il rilascio di questi ormoni sessuali potrebbe avere una serie di conseguenze non intenzionali e non ancora identificate…”

“…L’impatto dell’uso per un periodo di tempo prolungato non è noto, sebbene l’impatto dannoso sulla densità ossea da solo lo renda preoccupante”.

“…La maturazione del cervello potrebbe essere temporaneamente o permanentemente interrotta dall’uso di bloccanti della pubertà, il che potrebbe avere… possibili conseguenze neuropsicologiche a lungo termine”.

Cosa dicono in Finlandia?

2020 – Cohere (Council for Choices in Health Care in Finland) 

“la terapia ormonale (ad esempio, la soppressione puberale) altera il corso dell’identità di genere nello sviluppo”

“la terapia ormonale (ad esempio, la soppressione puberale) altera il corso dell’identità di genere nello sviluppo”

2023 – Dr.ssa Riittakerttu Kaltiala (psichiatra e principale esperta finlandese di medicina di genere pediatrica) 

“Quattro bambini su cinque che mettono in discussione il proprio genere alla fine accettano il proprio corpo se non vengono effettuati interventi medici”.

Cosa dicono in Svezia?

2021 – Il Karolinska Hospital ha sospeso l’erogazione dei bloccanti della pubertà

“Questi trattamenti sono potenzialmente gravidi di conseguenze negative estese e irreversibili, come le malattie cardiovascolari, osteoporosi, infertilità, aumento del rischio di cancro e trombosi”.

2023 – NBHW (National Board of Health and Welfare) 

“Le prove scientifiche esistenti sono insufficienti per valutare gli effetti della terapia ormonale per la soppressione della pubertà… sulla salute psicosociale e sulla qualità di vita degli adolescenti…”.

Attualmente i rischi dei bloccanti della pubertà e dei trattamenti per l’affermazione del genere sono probabilmente superiori ai benefici attesi da questi trattamenti”.

Mikael Landén (psichiatra e prof. Uni Göteborg)

“Una nostra revisione sistematica ha concluso che le prove a sostegno dell’uso di GNRHA (bloccanti) per attenuare la disforia di genere e migliorare il funzionamento psicosociale sono insufficienti”.

Cosa dicono in Norvegia?

2023 – NHIB/UKOM (the Norwegian Healthcare Investigation Board) 

“Anche l’uso di bloccanti della pubertà e la terapia ormonale sono trattamenti parzialmente o completamente irreversibili”.

“Esiste il rischio di un trattamento insufficiente, eccessivo o scorretto dei bambini e dei giovani con incongruenza di genere e disforia di genere”.

Cosa dice la letteratura scientifica internazionale?

Studio olandese 2011 (De Vries, Steensma, Cohen-Kettnis, et al.)

“Fra il 2000 al 2008… a 111 adolescenti è stato prescritto GNRHA per la soppressione pubertà… nessun adolescente si è ritirato… e tutti hanno iniziato il trattamento con ormoni sessuali incrociati, il primo passo dell’effettiva riassegnazione di genere”.

Studio inglese – 2019 (Richards, Maxwell, McCune)  

“Oltre il 90% dei giovani… con intervento di blocco della pubertà procede alla terapia ormonale cross-sessuale. Al contrario, il 73%-88% dei giovani… che non ricevono alcun intervento, alla fine perdono il desiderio di identificarsi con il sesso non di nascita. La nostra preoccupazione è che l’uso di bloccanti della pubertà possa impedire ad alcuni giovani con GD di sentirsi finalmente a proprio agio con il sesso di nascita…”.

Studio olandese – 2020 (Brik, Vrouenraets, De Vries, Hannema)

 “Su 333 adolescenti che fino a dicembre 2015 avevano iniziato la soppressione della pubertà…  l’1,9% ha interrotto… sono state sollevate preoccupazioni sul fatto che l’uso stesso del gnrha possa aumentare la possibilità di persistenza della disforia di genere…”.

Studio inglese – 2020 (Giordano, Holm, Garland)

“L’erogazione di GNRHA (ma anche la transizione sociale) può alterare la rappresentazione cognitiva di sé, cioè indurre una persona a interiorizzare l’idea di sé come transgender”.

Studio inglese – 2021 (Carmichael, Butler, Masic et al.)

44 giovani con disforia persistente e grave trattati con GNRHA… alla fine dello studio, in 43 (il 98%) hanno scelto di iniziare gli ormoni cross-sessuali…”.

Studio americano/canadese – 2022 (Olson, Durwood, Horton, Gallagher, Devor)

“Un totale di 317 bambini… tra coloro che avevano iniziato i bloccanti della pubertà e/o gli ormoni di affermazione di genere, solo uno era passato a vivere come cisgender”.

Studio olandese – 2022 (Van Der Loos, Hannema, Klink, Wiepjes et al.) 

 “…704 persone (il 98%) che avevano iniziato un trattamento medico di affermazione di genere nell’adolescenza hanno continuato a utilizzare ormoni di affermazione di genere durante il follow-up”.

Studio olandese – 2023 (Wiepjes, Nota et al.)

“Il presente studio si basa su una coorte retrospettiva di 1766 bambini e adolescenti della Amsterdam Cohort of Gender Dysphoria… pochissimi hanno interrotto i bloccanti GNRHA (1,4%)…”.

Studio americano – 2023 (Poteat, Davis, Gonzalez)

 “…il 98% delle persone che hanno iniziato questo trattamento (bloccanti della pubertà, ndr) durante l’adolescenza utilizzavano ormoni di affermazione del genere all’età di 20 anni…”.

Studio olandese – 2023 (van der loos, klink, hannema et al.) 

“questa scoperta potrebbe implicare che il trattamento con GNRHA venga utilizzato come inizio di transizione piuttosto che come estensione della fase diagnostica. Solo pochi individui (1,6%) hanno interrotto i bloccanti GNRHA …”

European academy of paediatrics – 2024 (Brierley, Larcher, Hadjipanayis, Grossman) 

“L’uso del GNRHA -a può portare irrevocabilmente all’uso di ormoni cross-gender e alla transizione chirurgica; quindi, potrebbe probabilmente compromettere piuttosto che facilitare la libertà di scelta…”.

Perché tutte le criticità che vengono rilevate negli altri paesi non vengono evidenziate anche dalle società scientifiche italiane o dall’osservatorio di medicina di genere?

Cosa viene detto ai genitori in Italia?

2021 – Alessandra Fisher (endocrinologa Osp. Careggi di Firenze) 

“In pratica, questi farmaci non modificano il genere e non modificano il corpo: mettono la pubertà in stand-by e offrono a questi giovani una finestra psicologica più lunga, in cui continuare a riflettere più serenamente rispetto alla propria identità” (La Repubblica)

2021 – Alessandra Fisher (endocrinologa Osp. Careggi di Firenze) 

“I bloccanti hanno un’azione semplicemente di sospendere la pubertà e lasciare il corpo neutrale… E quindi non è nessun tipo di intervento invasivo sull’adolescente, in alcun modo, questo è fondamentale ricordarlo”.(https://www.youtube.com/watch?v=l-4akpbfniy)

2021 – Alessandra Fisher (endocrinologa Osp. Careggi di Firenze) 

“La verità è che nessun farmaco, nemmeno la tachipirina, è privo di effetti collaterali…. Tanto meno i bloccanti… per fortuna gli effetti collaterali sono estremamente limitati in questo caso”. (https://www.youtube.com/watch?v=l-4akpbfniy)

2024 – Comunicato stampa dei presidenti ACP, AIT, AME, ONIG, SIAMS, SID, SIE, SIEDP, SIGIS, SIMA, SINPIA (sezione di psichiatria), SIPPS  

La triptorelina, un bloccante transitorio e reversibile della pubertà, è un farmaco salva-vita… A molti purtroppo sfugge la natura assolutamente transitoria e largamente reversibile del trattamento con GNRHA”.

È questo un consenso veramente informato?

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