Audizioni sul DDL disforia: i dati e i monitoraggi sono assenti o inaccessibili
Ringraziamo il Dott. Del Giudice per averci autorizzato a pubblicare la memoria scritta da lui depositata presso la XII Commissione Affari Sociali, a seguito dell’audizione resa in data 5 novembre 2025 sul DDL “Disposizioni per l’appropriatezza prescrittiva e il corretto utilizzo dei farmaci per la disforia di genere”.
Chi è il Prof. Marco Del Giudice
Psicologo e dottore di ricerca in scienze cognitive.
Professore Associato al Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste.
Già Professore Associato al Department of Psychology, University of New Mexico, Albuquerque.
La sua attività di ricerca è dedicata principalmente allo sviluppo e alla misurazione delle differenze di genere, alle basi biologiche dei disturbi mentali e al ruolo dei meccanismi ormonali nello sviluppo psicologico, in particolare nel periodo della media fanciullezza/preadolescenza.
Nel 2016 gli è stato conferito l’Early Career Award della Human Behavior and Evolution Society (HBES).
Quello che segue è il testo dell’intervento presentato all’audizione, arricchito di note a piè di pagina che contengono link e riferimenti bibliografici in supporto alle affermazioni principali.
L’aspetto più importante del disegno di legge in discussione è che finalmente indica una modalità chiara e strutturata per la raccolta di informazioni sulla diagnosi, la terapia e gli esiti clinici nell’ambito della disforia di genere. Dico “finalmente” perché, come avviene anche in altri Paesi e come è diventato palese nel corso dei lavori del Tavolo tecnico sulla disforia di genere (di cui faccio parte), in Italia i dati necessari per effettuare qualsiasi tipo di valutazione e monitoraggio sono assenti, indisponibili o di fatto inaccessibili.
Sottolineo che sto parlando di dati basilari: in questo momento è di fatto impossibile sapere quanti giovani pazienti siano entrati nei percorsi di transizione di genere, se e come vengano seguite le indicazioni del CNB sulla presa in carico psicologica e psichiatrica, se ci sia omogeneità di approcci sul territorio nazionale, quale sia il tasso di interruzione dei percorsi, quali siano i fattori associati al successo o all’insuccesso delle terapie, e quali gli esiti a lungo termine. La mancanza di informazioni rende molto più difficile regolamentare il fenomeno e finisce per inasprire le tensioni ideologiche tra parti in disaccordo, dal momento che non è possibile confrontarsi sul terreno neutrale dei dati.
La mia esperienza nel Tavolo tecnico mi porta a evidenziare la discrepanza allarmante tra la portata di questi interventi, con l’impatto enorme che hanno sul percorso di vita dei minori, e la quasi totale mancanza di informazioni a livello istituzionale. Questa discrepanza non è accettabile e richiede di essere sanata quanto prima, come questo disegno di legge si propone di fare. Con ogni probabilità, la creazione di un registro nazionale i cui dati vengono monitorati a cadenza regolare contribuirà anche a de-ideologizzare il dibattito in corso, permettendo di prendere decisioni basate su evidenze concrete e condivise.
Vorrei ora fare qualche considerazione su alcune delle obiezioni al DDL che ho sentito in questo periodo. Il DDL prevede che venga confermata una diagnosi di disforia per poter accedere ai bloccanti della pubertà. Alcuni sostengono che si tratta di un problema, dal momento che il blocco della pubertà viene spesso utilizzato dal minore come momento di esplorazione e presa di consapevolezza, e dal clinico come una fase nel percorso di valutazione verso una possibile diagnosi.1
Alla luce dei dati emersi negli ultimi anni, ritengo che questa posizione non sia più sostenibile. Gli studi italiani e internazionali sono assolutamente concordi nel mostrare come il blocco della pubertà porti i pazienti a proseguire con le terapie ormonali cross-sex nella quasi totalità dei casi, con percentuali di proseguimento oltre il 90% e spesso vicine al 100%.2 Anche i sostenitori dell’approccio affermativo, tra cui clinici e ricercatori italiani, ormai riconoscono apertamente nelle loro pubblicazioni che il blocco della pubertà rappresenta di fatto l’inizio di un percorso di transizione.3 Contrariamente a quanto è stato sostenuto fino a poco fa, non si tratta quindi di un “freno” utile alla riflessione ma piuttosto di un “acceleratore” verso la transizione. Per questo, sembra del tutto ragionevole vincolare l’utilizzo di questi farmaci a un iter diagnostico completo, che comprenda anche un percorso psicologico o eventualmente psichiatrico, come già indicato dal CNB e ribadito in questo DDL.
Per finire, è necessario spendere qualche parola su un tema delicato ma estremamente importante, quello del rischio di suicidio. È evidente che il disegno di legge, introducendo dei passaggi aggiuntivi per la prescrizione dei farmaci per la disforia di genere, implica un rallentamento nell’accesso a queste terapie. Quando altri paesi hanno introdotto limitazioni o addirittura bandito la prescrizione dei bloccanti della pubertà, è stato detto che questo avrebbe portato a un grave aumento dei suicidi nei pazienti in attesa.
Nel caso questo scenario venisse prospettato in relazione al presente DDL, bisogna sapere che non si tratta di una prospettiva realistica. È vero che l’ideazione suicidaria e il rischio di suicidio sono più alte nella popolazione transgender, ma la causa principale sta nel tasso molto elevato di comorbilità con vari disturbi psichiatrici, dai disturbi dell’umore fino all’autismo, ai disturbi di personalità e ai disturbi alimentari. Una volta che si controllano le comorbilità psichiatriche e altri fattori demografici, la disforia di genere in quanto tale non risulta predire in modo significativo il rischio di suicidio.4
Cosa possiamo dire ad oggi sugli interventi farmacologici? Per quanto riguarda i bloccanti della pubertà, le revisioni della letteratura scientifica non hanno rilevato alcun effetto credibile sulla suicidalità.5 Invece gli ormoni cross-sex sono stati associati ad una riduzione nell’ideazione suicidaria e nel numero di tentativi di suicidio nel breve e medio termine6 (presumibilmente nel quadro di un generale miglioramento dell’umore), ma non è chiaro se ci sia effettivamente una riduzione nelle morti per suicidio, che fortunatamente rimangono estremamente rare anche in questa popolazione.7
Quando nel Regno Unito è stata limitata la prescrizione dei bloccanti della pubertà, sui social media si sono diffuse notizie allarmanti su una presunta impennata delle morti per suicidio tra i pazienti in lista d’attesa. Nel 2024 il dipartimento della salute inglese ha commissionato una verifica indipendente dei dati, da cui è emerso che in realtà non c’era stato nessun aumento documentabile. I rari casi di suicidio tra i pazienti erano associati a una gamma di problemi psichiatrici e esperienze traumatiche pregresse; inoltre, alcuni di questi pazienti avevano già iniziato o perfino completato la transizione di genere.8 Sottolineo che il Regno Unito aveva fortemente limitato la prescrizione dei bloccanti della pubertà con un pesante intervento restrittivo, mentre il presente disegno di legge si propone di regolamentarla e non contiene nessun divieto.
Non c’è dubbio che quella transgender sia una popolazione vulnerabile sotto il profilo della salute mentale; per questo, qualsiasi cambiamento nelle procedure di autorizzazione, come previsto ad esempio dal DDL in discussione, dovrebbe essere accompagnato a livello clinico da una particolare attenzione verso possibili disagi e frustrazioni, richiamando la centralità della presa in carico psicologica e psicoterapeutica. Allo stesso tempo, e fortunatamente, non ci sono basi di fatto per aspettarsi un aumento significativo del rischio di suicidio nei pazienti in attesa.
Documento originale disponibile qui
1 Per un esempio, si può vedere:
2 I principali studi internazionali a riguardo sono:
Brik, T., Vrouenraets, L. J., de Vries, M. C., & Hannema, S. E. (2020). Trajectories of adolescents treated with gonadotropin-releasing hormone analogues for gender dysphoria. Archives of Sexual Behavior, 49(7), 2611-2618. https://doi.org/10.1007/s10508-020-01660-8
Butler, G., De Graaf, N., Wren, B., & Carmichael, P. (2018). Assessment and support of children and adolescents with gender dysphoria. Archives of disease in childhood, 103(7), 631-636. https://doi.org /10.1136/archdischild-2018-314992
Carmichael P, Butler G, Masic U, et al. Short-term outcomes of pubertal suppression in a selected cohort of 12 to 15 year old young people with persistent gender dysphoria in the UK. PLoS ONE. 2021;16(2):e0243894. https://doi.org /10.1371/journal.pone.0243894
van der Loos, M. A. T. C., Hannema, S. E., Klink, D. T., den Heijer, M., & Wiepjes, C. M. (2023). Continuation of gender-affirming hormones in transgender people starting puberty suppression in adolescence: a cohort study in the Netherlands. The Lancet Child & Adolescent Health, 6(12), 869-875.
https://doi.org /10.1016/S2352-4642(22)00254-1
Wiepjes CM, Nota NM, de Blok CJM, et al. The Amsterdam Cohort of Gender Dysphoria Study (1972–2015): Trends in Prevalence, Treatment, and Regrets. The Journal of Sexual Medicine. 2018;15(4):582-590. https://doi.org /10.1016/j.jsxm.2018.01.016
Per I dati italiani si veda la nota n. 3.
3 Ad esempio:
Ristori, J., & Fisher, A. D. (2023). Gender-affirming clinical care pathway for adolescents. The Journal of Sexual Medicine, 20(11), 1266-1267. https://doi.org/10.1093/jsxmed/qdad107
Fisher AD, Ristori J, Romani A, Cassioli E, Mazzoli F, Cocchetti C, Pierdominici M, Marconi M, Ricca V, Maggi M, Vignozzi L, Castellini G. (2024). Back to the Future: Is GnRHa treatment in transgender and gender diverse adolescents only an extended evaluation phase? J Clin Endocrinol Metab.
https://doi.org /10.1210/clinem/dgad729
4A questo proposito, gli studi più estesi e informativi sono:
Ruuska, S. M., Tuisku, K., Holttinen, T., & Kaltiala, R. (2024). All-cause and suicide mortalities among adolescents and young adults who contacted specialised gender identity services in Finland in 1996–2019: a register study. BMJ Ment Health, 27. https://doi.org/10.1136/bmjment-2023-300940
Trivedi, C., Rizvi, A., Mansuri, Z., & Jain, S. (2024). Mental health outcomes and suicidality in hospitalized transgender adolescents: A propensity score-matched Cross-sectional analysis of the National inpatient sample 2016–2018. Journal of Psychiatric Research, 172, 345-350.
https://doi.org /10.1016/j.jpsychires.2024.02.043
5 Si vedano:
Taylor, J., Mitchell, A., Hall, R., Heathcote, C., Langton, T., Fraser, L., & Hewitt, C. E. (2024a). Interventions to suppress puberty in adolescents experiencing gender dysphoria or incongruence: a systematic review. Archives of Disease in Childhood, https://doi.org/10.1136/archdischild-2023-326669
Christensen, J. A., Oh, J., Linder, K., Imhof, R. L., Croarkin, P. E., Bostwick, J. M., & McKean, A. J. (2023). Systematic review of interventions to reduce suicide risk in transgender and gender diverse youth. Child Psychiatry & Human Development, https://doi.org/10.1007/s10578-023-01541-w
Jackson, D. (2023). Suicide-related outcomes following gender-affirming treatment: a review. Cureus, 15, e36425. https://doi.org /10.7759/cureus.36425
Per una critica dettagliata dello studio (spesso citato a questo proposito) di Turban et al. (2020), si può vedere:
https://www.generazioned.org/lo-studio-di-turban-sulla-triptorelina-tutti-lo-citano-pochi-lo-leggono/ https://www.generazioned.org/le-12-societa-scientifiche-e-il-calcolo-errato-della-riduzione-del-rischio-suicidio/
6 Si vedano:
Taylor, J., Mitchell, A., Hall, R., Langton, T., Fraser, L., & Hewitt, C. E. (2024b). Masculinising and feminising hormone interventions for adolescents experiencing gender dysphoria or incongruence: a systematic review. Archives of Disease in Childhood, https://doi.org/10.1136/archdischild-2023-326670
Christensen, J. A., Oh, J., Linder, K., Imhof, R. L., Croarkin, P. E., Bostwick, J. M., & McKean, A. J. (2023). Systematic review of interventions to reduce suicide risk in transgender and gender diverse youth. Child Psychiatry & Human Development, https://doi.org/10.1007/s10578-023-01541-w
Jackson, D. (2023). Suicide-related outcomes following gender-affirming treatment: a review. Cureus, 15, e36425. https://doi.org /10.7759/cureus.36425
Allen, L. R., Dodd, C. G., Moser, C. N., & Knoll, M. M. (2025). Changes in Suicidality Among Transgender Adolescents Following Hormone Therapy: An Extended Study. The Journal of Pediatrics, 114883. https://doi.org /10.1016/j.jpeds.2025.114883
7 Si vedano:
Biggs, M. (2022). Suicide by Clinic-Referred Transgender Adolescents in the United Kingdom. Archives of Sexual Behavior, 51, 685–690. https://doi.org/10.1007/s10508-022-02287-7
Ruuska, S. M., Tuisku, K., Holttinen, T., & Kaltiala, R. (2024). All-cause and suicide mortalities among adolescents and young adults who contacted specialised gender identity services in Finland in 1996–2019: a register study. BMJ Ment Health, 27. https://doi.org/10.1136/bmjment-2023-300940
Van Cauwenberg, G., Dhondt, K., & Motmans, J. (2021). Ten years of experience in counseling gender diverse youth in Flanders, Belgium: A clinical overview. International Journal of Impotence Research, 33, 671–678. https://doi.org /10.1038/s41443-021-00441-8
8 Il rapporto del 2024 è disponibile qui.