American Academy of Pediatrics: revisione delle linee guida per il trattamento della disforia di genere

Anche l’American Academy of Pediatrics avvia una revisione delle linee guida per il trattamento della disforia di genere.

Il fermento crescente sul trattamento della disforia di genere, che nei primi 7 mesi del 2023 ha visto arrivare a 20 il numero degli Stati che hanno introdotto limitazioni legali agli interventi chirurgici e ormonali sui minori transgender, continua a scuotere gli Stati Uniti.

Che la questione non riguardi esclusivamente una differente visione politica sul tema da parte di repubblicani e democratici, lo attesta il nuovo comunicato emanato dall’American Academy of Pediatrics e pubblicato il 4 agosto 2023[1], la quale ha deciso di intervenire sul tema a cinque anni di distanza dalla prima pronuncia.

L’intervento risulta essere per certi versi inatteso e destinato a fare molto fragore, in quanto l’AAP finora si era da sempre espressa in modo marcatamente favorevole all’approccio affermativo per il trattamento dei minori transgender. Già nel 2018, infatti, aveva rilasciato delle linee guida[2] decisamente interventiste, nonostante alcune evidenti contraddizioni all’interno dell’impianto proposto. Per tutte si veda la premessa al documento elaborato nel 2018 dall’AAP, consistente in una dichiarazione decisamente confusa, secondo la quale “l’American Academy of Pediatrics (AAP) si impegna a migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria e a eliminare le disparità per i bambini e gli adolescenti che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, transgender o che mettono in discussione (LGBTQ) il loro sesso o identità di genere[3]”, riunendo in tal modo sotto un’unica egida sia i soggetti che non sono destinatari di alcuna medicalizzazione, come gli appartenenti al gruppo LGB, che altri, come i transgender, i quali necessitano di assistenza psicologica e di cure mediche invasive.

Con il nuovo documento l’Associazione si premura in prima battuta di non sconfessare il proprio storico orientamento, ribadendo la propria posizione a favore della “cura che afferma il genere”[4] e dichiarandosi contraria “a qualsiasi legge o regolamento che discrimini i transgender e le persone di genere diverso o che interferisca nel rapporto fra medico-paziente[5].

Tale ultima posizione, peraltro, intende legittimamente salvaguardare l’esercizio della professione da possibili ingerenze politiche e replica sostanzialmente il comunicato già emanato nell’anno 2021[6] dall’A.A.P. e da altre associazioni di medici, con il quale si manifestava ferma contrarietà “a qualsiasi tentativo di criminalizzare o penalizzare i medici per aver fornito le cure necessarie ai loro pazienti”. Secondo tali associazioni “i medici devono essere in grado di praticare liberamente e senza minaccia di punizione le cure mediche apprese in anni di studio, di formazione, di esperienza e di analisi delle prove disponibili. I pazienti e i loro medici, non i responsabili politici, dovrebbero essere gli unici soggetti abilitati a prendere decisioni mediche su quale sia l’assistenza migliore da fornire[7].

Tale presa di posizione non può che essere condivisibile, laddove i medici abilitati alla professione siano liberi di esercitare le proprie convinzioni con i requisiti di professionalità, indipendenza e buona fede.

Nel dibattito americano, però, tale principio basilare dell’assistenza sanitaria è stato ripetutamente messo in discussione da più parti, laddove si è ritenuto che non solo i professionisti sanitari, ma anche la stessa American Academy of Pediatrics (AAP), siano stati per troppo tempo ostaggio della cultura ideologica degli attivisti di genere, persistendo in un ingiustificato sostegno acritico all’affermazione del genere[8].

Nell’ultimo periodo, tuttavia, tale rigida posizione affermativa si è fatta quasi insostenibile, a causa della spinta revisionista proveniente dai Servizi Sanitari Nazionali di alcuni paesi europei come il Regno Unito, la Svezia, la Norvegia, la Finlandia e la Francia[9]. Le autorità di questi paesi si sono rese conto della pericolosità consistente nel fornire ai minori interventi medici irreversibili come le terapie ormonali o la chirurgia volta a rimuovere parti sane del corpo, soprattutto se si è in presenza di giovani che vivono una fase di confusione transitoria con riferimento al proprio genere.

Non potendo più ignorare tali evidenze scientifiche l’American Academy of Pediatrics ha quindi deciso di emanare il nuovo comunicato, nel quale si dà avvio allo “sviluppo di una serie di linee guida ampliate per i pediatri, basate su una revisione sistematica dei dati. La dichiarazione di policy aggiornata, con l’aggiunta dei dati clinici e tecnici di accompagnamento, rifletterà i dati e lo stato della ricerca sull’assistenza che afferma il genere da quando è stata rilasciata l’originaria dichiarazione di policy e offrirà una guida aggiornata. Il consiglio, con cinque anni di maggiore esperienza, ha riconosciuto il valore delle prove addizionali emerse dall’originaria dichiarazione di policy del 2018[10].

Tale dichiarazione di intenti ha una portata potenzialmente devastante, in quanto rischia di incrinare profondamente le convinzioni del Paese che più di ogni altro ha fin qui incardinato la spinta affermativa verso la transizione di genere dei minori, nonché di pregiudicare, almeno in parte, gli enormi interessi che gravitano attorno a tale business sanitario. E proprio l’incidenza di tale presa di posizione sull’integrità dei consistenti interessi economici e culturali in gioco rappresenta un rischio ineludibile secondo alcuni scettici, i quali ritengono che il tutto si risolverà in un mero ammorbidimento delle posizioni attuali, più che in un vero e proprio dietro-front.

Tuttavia le premesse per una marcia indietro dell’AAP non sono affatto passate inosservate, atteso che alcuni autorevoli organi di stampa hanno dato grande evidenza a tale apertura revisionista, riposizionandosi loro stessi a favore di un possibile cambio di rotta.

Si veda ad esempio quanto ripotato dal Wall Street Journal a commento della notizia, in un editoriale del 6 agosto 2023[11]:

“L’American Academy of Pediatrics ha dichiarato la scorsa settimana che commissionerà una revisione sistematica delle prove a favore della modifica dei tratti sessuali in età pediatrica, nota eufemisticamente come “cure per l’affermazione del genere”.  Questo segna un punto di svolta nella battaglia sul controverso protocollo medico. Per coloro che sono a favore di una medicina basata sull’evidenza piuttosto che sull’eminenza, è un passo nella giusta direzione”[12].

Wall Street Journal

L’editorialista Leor Sapir non si limita ad apprezzare l’apertura dell’Accademia, ma invoca una maggiore intraprendenza, aggiungendo la seguente chiosa: “Data la scoperta di tutte le revisioni sistematiche esistenti fino ad oggi, secondo cui l’evidenza per la cura che afferma il genere è eccezionalmente debole, l’AAP dovrebbe immediatamente raccomandare estrema cautela nell’uso di bloccanti della pubertà, ormoni sessuali incrociati e interventi chirurgici nel trattamento disforia di genere giovanile[13].

Sulla stessa linea si è posto anche The New York Times[14], il quale ha citato l’esperto di ricerca canadese Dr. Gordon Guyatt della McMaster University, secondo il quale l’AAP troverà molto probabilmente prove scadenti a sostegno dell’assistenza pediatrica di genere, in quanto attualmente “le politiche degli europei sono molto più allineate con l’evidenza scientifica rispetto a quelle americane[15].

Il mutato orientamento degli organi di stampa statunitensi esprime un segnale importante al pari della pronuncia dell’American Academy of Pediatrics, in quanto rappresentativo di un clima che sta innegabilmente invertendo la propria rotta, anche a livello mediatico. L’euforia iniziale verso un trattamento medico proposto come la panacea di tutte le sofferenze di genere pare lasciare gradatamente il posto a un atteggiamento più cauto, che richiede l’esibizione di prove solide a sostegno di una medicalizzazione che un crescente numero di fonti autorevoli qualifica come troppo spinta.

A completamento di tale quadro si ritiene opportuno segnalare anche la pronuncia emanata dalla Society for Evidence based Gender Medicine (SEGM)[16], la quale, a seguito del documento emesso dall’AAP, ha dichiarato quanto segue: “Accogliamo con favore la decisione dell’American Academy of Pediatrics (AAP) di aggiornare le raccomandazioni terapeutiche per i giovani disforici di genere sulla base dei risultati di una revisione sistematica delle prove che l’AAP intende commissionare. Questo è un passo importante nel percorso verso la creazione di raccomandazioni terapeutiche basate sull’evidenza per la gestione della disforia di genere giovanile negli Stati Uniti e in Canada. Tuttavia, siamo preoccupati per la decisione dell’AAP di riaffermare la sua attuale politica per il trattamento di minori con bloccanti della pubertà, ormoni e interventi chirurgici in attesa della revisione sistematica ancora da commissionare e per la lunga tempistica per eventuali aggiornamenti alla politica che questo approccio implica”[17]. Per tale motivo la SEGM chiede “alla leadership dell’AAP di pubblicare un aggiornamento provvisorio della sua politica del 2018 sulla base delle revisioni sistematiche già condotte dalle autorità sanitarie pubbliche in Europa[18]”.


[1] Per visualizzare il documento si veda: https://publications.aap.org/aapnews/news/25340/AAP-reaffirms-gender-affirming-care-policy  

[2] Si veda il seguente documento: https://publications.aap.org/pediatrics/article/142/4/e20182162/37381/Ensuring-Comprehensive-Care-and-Support-for?autologincheck=redirected

[3] “The American Academy of Pediatrics (AAP) strives to improve health care access and eliminate disparities for children and teenagers who identify as lesbian, gay, bisexual, transgender, or questioning (LGBTQ) of their sexual or gender identity

[4] “The AAP Board of Directors voted to reaffirm the 2018 AAP policy statement on gender-affirming care and authorized development of an expanded set of guidance for pediatricians based on a systematic review of the evidence”.

[5] “The AAP opposes any laws or regulations that discriminate against transgender and gender-diverse individuals, or that interfere in the doctor-patient relationship”.

[6] Si veda in proposito il testo riportato al seguente link: https://www.aap.org/en/news-room/news-releases/aap/2021/frontline-physicians-oppose-legislation-that-interferes-in-or-penalizes-patient-care/?_ga=2.175391974.574721763.1691825553-1654874390.1690110501

[7] “Further, we strongly oppose any effort to criminalize or penalize physicians for providing necessary care for their patients. Physicians must be able to practice medicine that is informed by their years of medical education, training, experience, and the available evidence, freely and without threat of punishment. Patients and their physicians, not policymakers, should be the ones to make decisions together about what care is best for them”.

[8] Si veda per tutte la posizione del Daily Citizen: https://dailycitizen.focusonthefamily.com/american-academy-of-pediatrics-feeling-pressure-on-trans-activism/

[9] Si vedano in proposito gli approfondimenti disponibili per ognuno di questi paesi sul sito di GenerazioneD: https://www.generazioned.org/

[10] “The AAP Board of Directors voted to reaffirm the 2018 AAP policy statement on gender-affirming care and authorized development of an expanded set of guidance for pediatricians based on a systematic review of the evidence. An updated policy statement, plus companion clinical and technical reports, will reflect data and research on gender-affirming care since the original policy was released and offer updated guidance. The board recognized the value of additional detail with five more years of experience since the 2018 policy statement was issued”.

[11] Per l’intero articolo si rimanda a: https://www.wsj.com/articles/second-thoughts-on-gender-affirming-care-american-academy-pediatrics-doctors-review-medicine-a7173276

[12] “The American Academy of Pediatrics said last week that it will commission a systematic review of the evidence for pediatric sex-trait modification, known euphemistically as “gender-affirming care.”  This marks a turning point in the battle over the controversial medical protocol. To those who favor evidence-based rather than eminence-based medicine, it is a step in the right direction”.

[13] “Given the finding of every existing systematic review to date that the evidence for ‘gender-affirming care’ is exceptionally weak, the AAP should immediately recommend extreme caution in the use of puberty blockers, cross-sex hormones and surgeries in treating youth gender dysphoria”.

[14] Per l’articolo si veda il seguente link: https://www.nytimes.com/2023/08/03/health/aap-gender-affirming-care-evidence-review.html

[15] “The policies of the Europeans are much more aligned with the evidence than are the Americans’”.

[16] Per il documento completo si veda il link: https://segm.org/AAP_policy_update_2023_SEGM_recommendations

[17] “We welcome the American Academy of Pediatrics (AAP) decision to update treatment recommendations for gender dysphoric youth based on the results of a systematic review of evidence the AAP plans to commission. This is an important step on the path to creating evidence-based treatment recommendations for managing youth gender dysphoria in the United States and Canada. However, we are concerned by the AAP decision to reaffirm its current policy for treating minors with puberty blockers, hormones and surgery pending the yet-to-be commissioned systematic review, and by the lengthy timeline for any updates to the policy this approach implies”.

[18] “We call on the AAP leadership to issue an interim update to its 2018 policy based on the systematic reviews already conducted by public health authorities in Europe”.

Ti potrebbe interessare anche

Position paper delle società pediatriche italiane: domanda sull’interpretazione della determina AIFA – parte 7

Position paper delle società pediatriche italiane: domanda sulla transizione sociale – parte 6

Position paper delle società pediatriche italiane: domanda sul passaggio agli ormoni cross sex – parte 5

Position paper delle società pediatriche italiane: domanda sulla diminuzione del rischio suicidio – parte 4