Dottore, le racconto di mia figlia

Pubblichiamo la lettera che una mamma della nostra associazione ha scritto allo psicoterapeuta di sua figlia F., di 19 anni.


Buongiorno Dottore,
vuole un racconto plausibile della vita di mia figlia?

F. è una ragazza di una sensibilità enorme: sin da bambina è sempre stata la paladina di chi soffre, dell’animale maltrattato, del signore che all’angolo dell’isolato chiede l’elemosina, persino del giocattolo rovinato o fallato scartato da tutti. È super intelligente, il che comporta la necessità di dedicarsi a mille attività per placare l’energia del suo cervello.

Durante il lockdown per Covid, chiusa tra le mura di casa, crolla e viene ricoverata per depressione maggiore.

Non appena torna a uscire alla ricerca dei pari, conosce Emma, che vuole diventare Max. Si attacca in modo patologico a Max, che considera una persona da difendere contro la discriminazione. Pubblica su Instagram foto di loro due insieme, si spende per le persone che vogliono intraprendere un percorso di transizione e di sessualità mutevoli.

Nello stesso periodo frequenta una nuova stazione sciistica, quella dove abita Marco, ragazzo gay che non riesce a dichiarare la propria omosessualità in famiglia, e nemmeno a sé stesso. Marco vede F. su Instagram e la cerca tra le sue montagne… potrà trasformare quella fragile, meravigliosa ragazza in ciò che desidera?
F., paladina di tutti, inizia a immedesimarsi nelle vite sofferenti di Max e Marco, che vede come l’amicizia e l’amore; inizia a respirare nelle loro vite, sino ad annullare sé stessa.

Max e Marco forse intuiscono che F. è ormai nelle loro mani e cominciano a prendere tutto quello che vogliono di lei. Per Marco, il ragazzo di buona famiglia che non può dire – né dirsi – di essere omosessuale, sembra che lo scopo sia convincere F. a fare la transizione: così avrà “il suo ragazzo” da amare, e potrà dire al resto del mondo, “è quello che lei vuole, io non posso farci nulla, ma dato che la amo (e sono un crocerossino) resterò con lei”. Il giorno in cui Marco si accetterà e cercherà un vero rapporto omosessuale, allora F., ormai irreversibilmente danneggiata dal centro per la transizione dov’è entrata mano nella mano con Max, si troverà abbandonata… e che fine farà?

Cambiamo questo finale, ridiamo dignità di persona a questa meravigliosa ragazza, bellissima dentro e fuori, ma fragilissima. Facciamo che la sua battaglia per aiutare il prossimo non sia la sconfitta della propria vita.
Io ci sono, mi aiuti e lavoriamo insieme per mia figlia.

Grazie di cuore L. F.

Ti potrebbe interessare anche

L’autodeterminazione di genere in Germania: nuove leggi e interventi chirurgici sui minori

I servizi di genere per bambini e ragazzi: ecco implementata la Cass Review (in Inghilterra)

Bloccanti della pubertà per la disforia di genere: il parere della Dr.ssa Massimino

Audizioni alla Camera: le critiche autorevoli all’approccio affermativo per la disforia di genere